L’8 maggio 2014 la notte del Pigneto s’illumina con “Pasolini, Pigneto”, evento realizzato in omaggio all’autore e regista che, attraverso le sue opere, ha stravolto e trasformato un intero quartiere. La manifestazione, organizzata presso il bar Necci e i suoi ambienti limitrofi col patrocinio del Comune di Roma, è strutturata attraverso un percorso ricco di suggestioni visive e sonore, performance, esposizioni di scatti d’epoca e mirabili interventi di street art che, da quel giorno in poi, apporteranno un segno indelebile all’immagine del Pigneto, contribuendo ad alimentarne e rinnovarne l’immaginario collettivo.
Tra queste, il murale “Piccola Maria” di Mr.Klevra in via Fanfulla da Lodi: il viso è quello di Margherita Caruso, attrice protagonista de “Il Vangelo secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini (1964). “Sono felice – ci ha rivelato Mr.Klevra – che si sia rivelata un’opera utile al quartiere. Adoro come invecchia”.
Nella stessa strada, resa celebre dal film “Accattone”, va a ergersi in tutta la sua maestosità anche un’opera di MauPal: l’occhio non può essere che quello di Pasolini, riproposto nel murale in tutta la sua grande espressività, mentre osserva il ‘suo’ Pigneto.
A pochi metri di distanza, invece, lo street artist Omino71 realizza il murale “Io so i nomi”. “Io so. Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato golpe (e che in realtà è una serie di golpe istituitasi a sistema di protezione del potere)” scriveva Pier Paolo Pasolini sul Corriere della Sera il 14 novembre del 1974: l’opera di Omino71, che rende omaggio a queste coraggiose parole dell’indimenticato autore e regista, scomparirà però nella primavera del 2022 in occasione dell’apertura di un cantiere.
L’8 maggio 1906 nasce a Roma Roberto Rossellini, autore al Pigneto della celebre pellicola “Roma città aperta” (1945): nella foto, il palazzo dove viene girata l’indimenticabile scena dell’omicidio di Anna Magnani, sito in via Raimondo Montecuccoli 17. In virtù del suo grande successo, il film ha a lungo definito l’immagine dell’occupazione tedesca di Roma e della Resistenza romana nell’immaginario collettivo. Tra le sue opere più rilevanti anche “Paisà” (1946), “Germania anno zero” (1948) e “Il generale Della Rovere” (1959), che hanno fatto di lui uno dei padri del neorealismo italiano. Durante la sua carriera Roberto Rossellini ha vinto una Palma d’oro al Festival di Cannes, un Leone d’oro al Festival di Venezia, cinque Nastri d’argento e una candidatura ai Premi Oscar.