Il 5 gennaio 2012, in risposta all’omicidio efferato del 4 gennaio in cui hanno perso la vita il cittadino cinese Zhou Zheng e sua figlia Joy, il Pigneto viene battuto a tappeto dalle forze dell’ordine su esplicita richiesta del Viminale: comincia così una serie di controlli continui sul territorio, con perquisizioni e agenti in strada a caccia di armi e di droga. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno ammette che in città “alcuni quartieri sono fuori controllo“, mentre il ministro dell’interno Anna Maria Cancellieri assicura che “lo Stato è presente e lo dimostrerà“. Come stabilito dal Terzo Patto per Roma Sicura, siglato il 21 dicembre 2011, nella Capitale il 6 gennaio 2012 arrivano ulteriori 130 agenti di polizia, i primi dei 400 previsti.
Il 5 gennaio 2024 RomaToday traccia un inquietante ritratto del Pigneto in vista del Giubileo del 2025 e in attesa della futura costruzione della stazione del Pigneto. “C’era una volta il Pigneto” è il titolo dell’articolo che, ai più attenti, non può non ricordare e fare da contraltare a quelli trionfalistici di Repubblica quando, a fine anni ’90, parlava di ‘Alternativa Pigneto‘ e di ‘Pigneto Village‘. “Così il quartiere si è venduto (definitivamente) alla movida” titola invece RomaToday, ponendo l’accento su come la gentrificazione abbia portato il Pigneto a raggiungere “un tasso di saturazione del mercato della somministrazione tra i più alti di Roma“, con più di quattro locali su cinque a vendere cibo o alcolici, causando nel 2023 “la chiusura degli ultimi negozi di vicinato“.
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Fonti bibliografiche: Archivio.unita.news; RomaToday.it.