Il 3 gennaio 1886 il consiglio di amministrazione della SRT-O (Società Romana Tramways e Omnibus) autorizza l’acquisto, al prezzo di 6 lire al mq, di alcuni lotti di terreno al Pigneto, appena fuori Porta Maggiore: è proprio qui, a destra di vicolo del Pigneto e a ridosso di via Prenestina, che la società decide di insediare uno stabilimento che, ospitando il ricovero degli omnibus e dei tramways a cavallo, avrebbe impresso una forte caratterizzazione allo scenario architettonico del Pigneto. I metri quadri dello stabilimento sarebbero, di lì a poco, destinati ad incrementarsi grazie all’acquisizione di ulteriori lotti di terreno: la SRT-O si troverà quindi in possesso di uno spazio capace di ospitare 200 vetture e 320 cavalli.
Il 3 gennaio 1937 la Società anonima cooperativa fra i tranvieri di Roma, fondata nel 1908, riceve dal Governatorato la richiesta di alcuni locali in affitto da adibire a sede della X Delegazione: la società risponde con parere positivo, concedendo una locazione valida cinque anni. La cooperativa ha infatti costruito al Pigneto, tra piazzale Prenestino e Circonvallazione Casilina, la Casa dei tranvieri con fabbricati residenziali di diversa metratura per soddisfare l’esigenza di nuove case popolari che, all’interno del quartiere, si era fatta sempre più necessaria a causa di una grave e preoccupante crisi degli alloggi.
Il 3 gennaio 1952, in via del Pigneto, un giovane ventenne viene gravemente ferito da una guardia notturna. Il Pigneto alle 3 del mattino è deserto e il ragazzo, in compagnia di un amico, viene fermato per un controllo mentre è alla guida di un triciclo: i giovani dichiarano di essere operai diretti a Monteverde e vengono lasciati andare. Più tardi, intorno alle 5, vengono fermati nuovamente dalla guardia notturna che, vedendoli scappare con il bagagliaio del mezzo ormai ricolmo di grossi rottami di ferro, lascia partire due colpi, uno dei quali colpisce il ventenne. Dalle indagini risulterà che i due ragazzi, disoccupati, avevano intrapreso un piccolo commercio di rottami bellici.
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Fonti bibliografiche: Roma, Pigneto 1870-2022 (C. G. Severino, Gangemi Editore); Archivio.unita.news.
