Il 10 gennaio 1903 nasce il partigiano Fernando Nuccitelli, meno noto col suo cognome originario ‘Nuccetelli‘. Operaio edile di origini abruzzesi, Ferdinando viveva al Pigneto con la sua famiglia in via Romanello da Forlì: antifascista e abituale frequentatore di un bar in via Macerata, in cui si incontrava di nascosto con i compagni di partito, era innamorato di una ragazza ebrea, Gertie Stern, a cui salvò la vita nascondendola al Pigneto. In via Romanello da Forlì n. 34, l’abitazione dalla quale fu prelevato per essere poi deportato a Mauthausen, è presente una pietra di inciampo a lui dedicata mentre, poco distanti, i giardini di via Mariano da Sarno portano il suo nome accanto a quello di Ferdinando Persiani, altro eroe della Resistenza.
Il 10 gennaio 2005 viene approvata con apposita delibera la Convenzione tra Roma Capitale e Roma Metropolitane: a quest’ultima vengono affidate, tra le altre cose, tutte le funzioni connesse alla realizzazione, ampliamento, prolungamento e ammodernamento delle linee metropolitane della Città di Roma. Un accordo decisivo per il destino del Pigneto che, tramite la costruzione e la messa in opera della linea metropolitana C, potrà in futuro diventare parte integrante del tessuto della città perdendo definitivamente i connotati di quartiere periferico: il collegamento con la stazione della metro A ‘San Giovanni‘ rappresenterà il completamento di una radicale trasformazione per il quartiere.
Il 10 gennaio 2011 al Pigneto, presso le ex officine automobilistiche di via Ghisleri, prende il via il progetto culturale ‘Reload‘, consistente nel riutilizzo di aree dismesse per ospitare sperimentazioni artistiche utili a ‘ricaricarle’ di nuova linfa vitale. Ispirato agli esempi europei e a quelli statunitensi post-crisi economica, il progetto Reload rappresenta un “prototipo per un modello d’intervento culturale nella città” dalla valenza sia culturale che economica, grazie all’indotto che può essere generato da questa ondata di energia creativa: un vantaggio per i proprietari di grandi spazi destinati all’abbandono ma anche per gli artisti, sempre più alla ricerca di spazi che possano ospitare le loro installazioni.
Il 10 gennaio 2012 un corteo di migliaia di anime percorre le strade della capitale confluendo al Pigneto, nei luoghi dove si è verificato il 4 gennaio il feroce omicidio di Zhou Zheng e della sua figlioletta Joy, per ribadire il proprio ripudio della violenza e chiedere allo Stato maggiore sicurezza. La comunità cinese, iniziando a marciare da piazza Vittorio e proseguendo lungo Porta Maggiore e via Casilina, raggiunge quella italiana radunata in via Bartolomeo Perestrello: tra i manifestanti spiccano un drappo nero, un lenzuolo bianco ricoperto di dediche, fiori e tante candele accese. Una sfilata pacifica e silenziosa, come richiesto dalla comunità cinese, mentre nel quartiere crescono l’esasperazione e la rabbia.
Il 10 gennaio 2023 al Pigneto, in via Adriano Balbi n. 20, viene posata una pietra di inciampo in memoria di Tito Bernardini, partigiano residente al Pigneto. Nato a Orte (VT) il 24 aprile 1898, Tito lavorava come ferroviere presso la stazione Termini di Roma, dove si era probabilmente trasferito nel 1920: licenziato per motivi politici, fu molto attivo nei movimenti comunisti e partecipò ad alcuni attacchi contro l’ambasciata tedesca prima di essere arrestato e condotto in carcere il 7 marzo 1944. Durante la detenzione forzata fu sottoposto quotidianamente a violenze e torture atroci: con gli arti rotti e accecato a un occhio, fu condotto alle Fosse Ardeatine dove fu ucciso il 24 marzo 1944.
Se hai da suggerirci altri ricordi legati a questo giorno, clicca qui. Grazie, di cuore.
Fonti bibliografiche: Anpi.it; Romametropolitane.it; RomaToday.it.