Il 22 maggio 1998, in seguito alla pubblicazione del nuovo dossier del Censis, viene fotografato il momento della trasformazione in atto al Pigneto con un articolo di Repubblica da conservare negli archivi: “Ma sì, se li sono proprio guadagnati i galloni della normalità, quel terzo posto, dietro i blasonati Parioli, dietro i vialoni di piazza Bologna. Così si legge nel dossier del Censis. Ma qui siamo al Prenestino, a Torpignattara, a Villa Gordiani, tra quelle casette basse del Pigneto dove Pasolini ha girato le scene di ‘Accattone’, alla Certosa, dove c’ era il set di ‘Teresa la ladra’ o ancora al mercato di via Alberto da Giussano, dove si faceva il ciak a Nannarella Magnani e alla sua ‘Bellissima’. Quella Roma stretta come un triangolo tra la Ferrovia Roma-Sulmona e la Roma-Napoli, attraversata dalla Casilina e dalla Prenestina, piene di traffico, anch’esse con i binari dei tramvetti in mezzo, i negozi che occhieggiano, i supermercati, le rampe della sopraelevata che sfiorano le finestre dei palazzi primo Novecento, un Novecento povero, stile popolare. Pigneto, un piccolo borgo che diventerà un Village. In mezzo c’è già un’isola pedonale, animata da un’enoteca che tira a far tardi. A via Ascoli Piceno hanno rifatto la strada, i marciapiedi, hanno piantato gli alberi. Pian piano le facciate si ridipingono, comprano e affittano artisti, studenti”. Una fotografia che oggi appare sbiadita e che ci riporta a un periodo che oggi sembra già tanto lontano…