Il 3 aprile 1949 l’Unità dà grande risalto all’occupazione della Cisa-Viscosa, complesso industriale all’altezza di largo Preneste, esaltandone il gesto con il titolo “La tenace resistenza delle operaie”. “Circa seicento donne” – si legge nell’articolo – “sono a fianco degli altri lavoratori e partecipano alla lotta con disciplina, fermezza ed elevato spirito di sacrificio. Particolarmente commovente il caso di alcune giovani mamme che, pur di non uscire dallo stabilimento, si fanno portare i loro piccoli e li allattano presso i cancelli della fabbrica, strettamente sorvegliate dai guardiani della direzione e dalle forze di polizia“.
La Cisa-Viscosa era stata occupata per motivi legati a rivendicazioni salariali. Per la fabbrica sarà l’inizio del declino: il numero dei suoi operai scenderà vistosamente, dal 1949 al 1953, da 1660 ad appena 120 unità. Nel 1954 l’opificio chiuderà definitivamente, lasciando lo stabilimento in stato di abbandono.
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