Il 15 febbraio 1998, a sette anni dallo sgombero della Pantanella, La Repubblica denuncia lo scenario desolante del Pigneto, dove gli extracomunitari pagano 300 mila lire “per dormire ammassati in dieci dentro uno sgabuzzino umido” e “padroni di casa senza scrupoli sfruttano la disperazione di chi non ha diritti e deve nascondersi perché clandestino“. (1)
Il 15 febbraio 2005 viene pubblicato il bando di gara per l’affidamento a Contraente Generale del progetto della linea C, la terza linea metropolitana per la quale il Comune di Roma, sin dai primi anni ’90, aveva iniziato a sviluppare uno studio di fattibilità: la fermata prevista al Pigneto farà svanire nel’immaginario collettivo la sua percezione di ‘periferia‘. (2)
Il 15 febbraio 2013 presso il Nuovo Cinema Aquila viene presentato il documentario di Francesco Barnabei ‘La luna che vorrei‘: nel nuovo lavoro del regista, da sempre legato al Pigneto, il quartiere viene raccontato, con il Prenestino e Torpignattara, attraverso la storia di un cartomante che prova a leggerne dalle carte il passato, il presente e il futuro.
Il 15 febbraio 2016 il Pigneto, e con lui i suoi residenti più nostalgici, possono tirare un sospiro di sollievo: i previsti lavori per la costruzione della stazione ferroviaria Pigneto, pur modificando completamente l’immagine del quartiere attraverso la copertura del vallo ferroviario, non intaccheranno il ponticello che – assicura il Municipio V – non sparirà. (3)
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Fonti bibliografiche:
(1) La ferrovia dei clandestini (Marino Bisso, La Repubblica, 15.02.1999)
(2) La Linea C, la Tratta T2 e la Stazione Venezia (MetroCspa.it, 02.10.2023)
(3) Pigneto, al via a giugno il cantiere per la stazione: “Vallo coperto, ma il ponticello non sparirà” (RomaToday, 15.02.2016)